SCORZE' PAESE D'ACQUA, MOTORI E SAPORI

LA SCOMMESSA

puo' un paese trafficato, stanco, sonnacchioso e rassegnato cambiare destino completamente? e in che direzione? e a chi spetta cambiare? cosa facciamo noi cittadini oltre a lamentarci o a prendere atto delle scelte altrui? e cosa facciamo per proporre alternative o idee migliori?
ho fatto un sogno, ho sognato un viaggio fuori dal tempo, ed al mio ritorno il mio paese era cambiato totalmente.... un incubo al contrario.... paurosamente bello.
spezzetterò il sogno in piccoli argomenti, ed a ogni argomento vorrei si aggiungessero idee, proposte e mille tasselli.
forse il mio sogno è anche quello di qualcun altro, forse non sono solo, forse il mio sogno può migliorare mescolandosi ad altri sogni.....
ed il risultato sarà una ricetta, una cura, un sistema, un metodo... ed una volta definito il metodo cerchiamo di lavorarci sopra, e forse il sogno non sarà più tale.

Scorzè può e vuole cambiare, decidiamo come.

14 ottobre 2007

10) ACQUA, SORGENTE DI VITA E RICCHEZZA

Scorzè, il Paese dell'Acqua nella Terra dell'Acqua, Acqua che da noi è sinonimo di ricchezza, di lavoro, di industrie e relativo indotto, di prodotti agricoli selezionati e relativo commercio e feste a tema.... volenti o nolenti non c'è famiglia che all'acqua non debba qualcosa anche senza addentrarsi in biochimica e anatomia cellulare...
Acqua quindi veicolo per migliorare la vita di un territorio e dei suoi abitanti, acqua che merita un tributo, acqua in cui identificarsi.
Una Scorzè città dell'acqua deve rendere onore all'elemento che la caratterizza, mettendolo in mostra in centro, realizzando fontane e zampilli, illuminandola di notte e traendone refrigerio di giorno, suggerendo forme e colori d'acqua all'architettura e al territorio.
E un paese così pensato, modificato e realizzato diventa ineluttabilmente meta di passeggiate di curiosi romantici e di serate all'aperto, di socializzazione in piazza e vitalità al commercio e alla ristorazione, diventa meta alternativa alla serata sul lungomare, alla rocca o ai colli, traendone tutti i benefici che il turismo giornaliero porta alla comunità.
Ecco perchè, come biglietto da visita per Scorzè, io penso a fontane fiorite ed illuminate nelle rotonde di ingresso al paese, a colorati zampilli in piazza, a giochi di luce e acqua ovunque ce ne sia lo spazio, per caratterizzare il nostro territorio e mettere l'accento su una vocazione turistica oggi latente, ma che al suo manifestarsi potrebbe trarre e dare enormi vantaggi al paese a tutti i livelli.

12 ottobre 2007

9) L'ECOLOGIA E' IL FUTURO DEL MONDO

Defiscalizzazioni opere ecologiche



Dovranno risultare vantaggiose per i cittadini le installazioni di ogni apparecchiatura atta a diminuire consumi energetici e relativi inquinamenti.
Tra le apparecchiature in esame figurano i pannelli solari per la produzione di acqua calda, i pannelli per la produzione di energia elettrica, le sonde geotermiche per produzione di riscaldamento e raffrescamento, le caldaie e gli impianti a biomasse.

Allo stesso modo vanno dati vantaggi a chi al momento di costruire utilizzi per superfici a terra materiali ad alto assorbimento atto a contenere le prime pioggie, o installi nel sottosuolo vasche di contenimento utili allo stesso scopo; da tali invasi sarà inoltre possibile ricavare acqua per irrigazione, per antincendio e differenza termica per impianti di raffrescamento e riscaldamento

8) DIAMOCI UNA MANO A COSTRUIRE MEGLIO

OBBLIGHI AI COSTRUTTORI



1) Utilizzo di materiali che diano massimo isolamento termico e acustico

2) realizzazione di pavimentazioni esterne e parcheggi con materiali ad alto assorbimento idrico ed a lentissimo rilascio

3) utilizzo per le nuove abitazioni almeno del 50% di energia pulita: pannelli solari, pannelli termici, sonde geotermiche, possibile un adeguamento delle vecchie abitazioni in circa 15 anni

4) Utilizzo di sciacquoni a doppio comando che consentono il risparmio di oltre il 50% di acqua.

5) Studiare la possibilità di utilizzare acqua piovana filtrata almeno per gli sciacquoni, l’irrigazione ed i lavaggi delle automobili, ma può essere ideale anche per lavatrice e lavaggio panni.

6) Realizzazione (edilizia artigianale ed industriale) di vasche di raccolta prime pioggie sopra il livello del suolo, in colonne o cavedii stagni, e conseguente riutilizzo di tali acque per impianti, wc, lavaggi, irrigazione. Buona cosa il rilascio di tali acque durante periodi non piovosi o prima di un temporale.

7) Vetrocamera per tutte le finestre e cappotti di spessori idonei al totale isolamento dall’esterno.

11 ottobre 2007

7) OPERE PUBBLICHE E RISORSE COLLETTIVE

PEREQUAZIONE EDILIZIA


Molte delle risorse della comunità deriveranno dalla perequazione edilizia, ossia quel sistema che consente di ottenere da chi si occupi di edilizia a tutti i livelli, proporzionalmente a quanto chieda di realizzare, opere pubbliche o finanziamenti per la comunità.
Moltissime opere difficilmente realizzabili con fondi comunali potranno arrivare a compimento grazie all’impegno di imprese e privati.
Tale metodo, già collaudato in passato porterà a Scorzè grandi vantaggi quali: impianti sportivi e piscine, fontane e marciapiedi, centri sociali e sede associazioni, piazze e migliorie alla viabilità, contributi alle associazioni ed al volontariato, attrezzature per scuole e protezione civile, messa a dimora di verde pubblico, donazione di aree verdi e loro manutenzione oltre ad una serie interminabile di lavori pubblici di ogni genere.
Di grande importanza sarà la possibilità di ottenere dai costruttori una serie di piccoli o medi appartamenti (uno o due ogni zona residenziale) per affrontare emergenze abitative evitando la creazione di zone specifiche con conseguente ghettizzazione e degrado, anzi, favorendo l’integrazione di nuclei familiari meno fortunati.

6) ASSOCIAZIONI CENTRO DI SPORT CULTURA VOLONTARIATO

Sportive Culturali Volontariato



Uno dei vanti del paese sono e saranno le associazioni, serie e numerose sul territorio.

Ad esse saranno messe a disposizione sedi adeguate in un apposito centro realizzato con la perequazione edilizia e destinato ad essere il cuore pulsante dello sport, del volontariato, della protezione civile e della cultura.
Tale struttura sarà composta da una quindicina di aule ad uso esclusivo delle associazioni maggiori atte a contenere una trentina di persone ognuna, cinque aule in comproprietà tra due o più associazioni minori, due aule per riunioni occasionali e due aule in grado di ospitare assemblee o riunioni particolarmente numerose.
La struttura sarà munita di porte di sicurezza, antifurto ed impianto di videosorveglianza sulle parti comuni, al fine di scongiurare vandalismi o usi inappropriati, e di una saletta caffè con macchinette automatiche, qualche tavolo e sedie per le pause.
Grande attenzione sarà riservata all’attività di ogni singola associazione e grande disponibilità da parte dell’amministrazione nel dare e ricevere lustro dalle molteplici attività, con assessorati ed uffici attivamente impegnati alla riuscita delle manifestazioni.
Alcuni eventi (raduno club ciclistico, giornata della protezione civile, giornata ecologica, due giorni motoclub, festa dello sport, scorzémotori, rally, premio di poesia, torneo calcistico notturno, ed altre manifestazioni) saranno incentivati e seguiti fino a divenire eventi di portata nazionale, e tutto il paese dovrà trarre benefici dall’afflusso delle persone che interverranno da spettatori o partecipanti alle varie singole feste.
L’assessorato al turismo, quello allo sport e quello alla cultura dovranno sinergicamente attivarsi per promuovere ed incentivare tutte le manifestazioni, cercando fondi, incentivi e dando massima collaborazione alle associazioni e gruppi sportivi.
Sarà creato all’uopo un fondo cassa col quale acquistare strutture, gazebo, transenne, espositori e quant’altro sia utile allo svolgimento degli eventi.
Tale fondo sarà gestito dall’amministrazione e sostenuto da sponsor e dalle associazioni stesse, dividendo costi fissi e garantendosi l’utilizzo dei beni comuni.
La sensibilità dei commercianti e degli sponsor sarà attenta in quanto ogni manifestazione in paese si traduce in lavoro e quindi in incassi superiori.
Un apposito sito comunale darà visibilità a tutti gli eventi in ordine cronologico e un periodico trimestrale sponsorizzato sarà distribuito ai residenti ed ai comuni limitrofi con i calendari delle manifestazioni.

5) VIVIBILITA' E SICUREZZA STRADALE

UN ANELLO E' PER SEMPRE


Un grande anello stradale consentirà di bypassare il centro, e sarà obbligatorio per tutto il traffico pesante. Tale soluzione consentirà di chiudere agevolmente il centro storico al traffico in occasione di manifestazioni in piazza, raduni, carnevale e feste e processioni religiose.
La zona all’interno del quadrilatero del centro (via roma, treviso,cercariolo e Venezia) sarà gradualmente riqualificata, con interventi pensati attorno alla vivibilità, con ampie zone pedonabili, piazzette, portici, fontane e panchine, tutto pensato per far rivivere il borgo, con un’occhio di riguardo all’abbattimento delle barriere architettoniche, nel quale rifioriranno locali e piccole botteghe.
Il quadro viario rasente il centro sarà interdetto al traffico pesante e un sistema di telecamere veglierà sul rispetto di tale norma. Ogni nuova strada ed ogni vecchia strada che porti al centro sarà dotata di pista ciclabile non più realizzata in betonelle, ma asfaltata o in cemento colorato, dato che spesso i ciclisti evitano le piste in betonelle che provocano fastidiosi e continui sobbalzi.
Tutti i passaggi pedonali e ciclabili saranno muniti di segnalazione luminosa ed illuminazione rigorosamente alimentate da piccoli pannelli fotovoltaici.
Le aiuole di ingresso al paese e l’interno delle 5 rotonde saranno munite di fontane e fiori, con messaggio di benvenuto a “Scorzè città dell’acqua”.

4) TERMAE SCORZADIS IMPIANTO POLIVALENTE

IMPIANTO POLIVALENTE SPORT CULTURA BENESSERE


Di grande importanza per Scorzè sarà la realizzazione del centro polifunzionale “termae Scorzadis”, sviluppato su un’ area di 60.000 mq e in grado di ospitare una serie di impianti e servizi di alto livello che si svilupperanno attorno allo stabilimento termale e centro benessere.
Sarà previsto un impianto di piscine coperte e scoperte con corsi di nuoto, acquagym, rieducazione motoria, ginnastica per anziani, nuoto libero, palestra fitness, saune, massaggi, un altro modulo ospiterà il poliambulatorio, il centro sosta ambulanza 118, .erboristeria e centro estetico; in un modulo confinante sarà realizzato il palazzetto dello sport ed un centro congressi, all’esterno campi da calcetto, beach volley, bocce su sabbia, area bimbi, gazebo e panchine con servizio di ristoro bar e ristorante, un terzo modulo ospiterà il bed&breakfast con camere e servizio colazione per atleti e villeggianti.
Il parcheggio (erba e griglie) sarà piantumato ed ombreggiato, la zona piscine ed il grande parcheggio potranno ospitare spettacoli musicali, sfilate o altre manifestazioni.


Scorzè città dell’acqua… centro salute e termale magari con il coinvolgimento di S. Benedetto spa… ottimo biglietto da visita per l’azienda, ancora meglio per il paese. Oltre 200 posti di lavoro e servizi ai massimi livelli.

3) SCORZE': STRUTTURA RICETTIVA SULLA VIA DI VENEZIA

TRASFORMIAMO IN VANTAGGIO LA NOSTRA DANNAZIONE: IL TRAFFICO.


Il nuovo volto di Scorzè potrebbe trarre enormi vantaggi anche dalla sua collocazione strategica a due passi da Venezia e vicino a Treviso, Castelfranco e Padova, con possibilità di visitare Noale, Asolo, Bassano, Chioggia, colli Euganei e montello in giornata, il fatto di essere facilmente raggiungibile in autostrada data l’imminente apertura del passante, di avere un aeroporto a pochi minuti, una stazione ferroviaria a cinque chilometri e di essere un paese ben collegato alle città con autobus di linea fa di Scorzè una sede ideale sulla quale investire in servizi: data la molteplice varietà del turismo su Venezia e province limitrofe, anche i servizi al turismo saranno sviluppati a 360°, dal bed&breakfast fonte di reddito alle famiglie, alla pensione fino ad arrivare al grandhotel, che proprio in virtù della posizione logistica, del minor costo di gestione e del miglior servizio dei trasporti, potranno offrire un ottimo servizio a costi decisamente più contenuti di quelli praticati in laguna. Quindi avremo un turismo pendolare, in partenza al mattino per raggiungere le destinazioni d’arte e cultura, e di ritorno in serata, con immancabile passeggiata in centro, cena nei ristoranti del paese, acquisti di beni e souvenir in paese, che vedrà l’economia rinascere ed il commercio farsi diversificato e propositivo

2) SCORZE' 2014 ... SOGNO REALIZZABILE

TORNO DA UN VIAGGIO NEL TEMPO......


C’era, in un futuro non troppo lontano, un paese bellissimo, un paese tranquillo, con belle case, tanto verde, strade sicure, un centro curato elegante e vivibile ed una infinità di persone che lo visitavano periodicamente.
Non era un paese famoso, non aveva monti, mari o laghi, non c’erano castelli, rovine o piramidi… ma era il paese dell’acqua, che faceva magnifica mostra di se sgorgando fresca da decine di meravigliose fontane progettate da noti architetti e donate al paese da aziende ed operatori economici, era il paese della cortesia, della buona tavola e dei servizi turistici offerti con sapienza a due passi dalla città più bella del mondo: Venezia, e sulla direttrice per le montagne e per il centro Europa.
Qualcuno aveva capito che le uniche certezze erano: l’acqua, la vicinanza con Venezia, la ricchezza dei raccolti pregiati e quindi la gastronomia…. Ergo: se vogliamo far prosperare l’economia dobbiamo sfruttare il passaggio di turisti, trattenerli in paese con servizi e commercio e manifestazioni, e farli spendere sul territorio.
Era un paese situato nel posto ideale per usufruire di tali risorse, anche se per anni le aveva passivamente subite, a cominciare dal traffico di passaggio.
E, come d’incanto, Scorzè si era svegliato, ed era diventato cigno, esempio di bellezza, efficienza e benessere ed anche nell’aspetto ricordava famosi luoghi di villeggiatura e prestigiosi paesi termali famosi nel mondo.
Dopo anni di banale esistenza, si stava passando da un passato di paese-dormitorio alla fase di paese-al-risveglio per divenire conseguentemente paese-modello. La vita scorreva placida tra le viuzze, le piazze e le fontane del paese rinato, e la cittadinanza usciva volentieri la sera, conversava e discuteva in una ritrovata vita sociale e civica, in una costruttiva e fattiva partecipazione alla vita amministrativa, consigliando e chiedendo le cose più disparate, arricchendo di iniziative e idee lo scorrere dei giorni.
Molto era stato fatto per i giovani, seguiti fin dai primi vagiti oltre che dai genitori anche da apposite strutture e dalla cittadinanza tutta, finalmente consapevole che il benessere di ognuno è un patrimonio di tutti.
Molti anziani vivevano nel centro del paese e qui trovavano mille iniziative e forme di svago, dalle gite alle sale lettura, dalle panchine del parco al rendersi utili nelle numerose attività di volontariato in comune, biblioteca, scuole e associazioni sportive.
Attorno al piccolo centro si erano sviluppate graziose zone residenziali curate e vivibili, piene di verde e spazi aperti, comodi parcheggi e panchine per sostare sotto l'ombra di grandi alberi; piccole botteghe fiorivano qua e là per garantire la spesa a tutti coloro che non volessero recarsi nei lontani centri commerciali; in pochi ormai usavano l’automobile dato che da ogni punto del paese si poteva raggiungere il centro a piedi o in bicicletta percorrendo comodi marciapiedi e ampie piste ciclabili che mettevano al sicuro dal traffico delle strade e si vedevano piccole frotte di bambini andare a scuola da soli in piena sicurezza, come solo i nonni ormai ricordavano; da anni, comunque, il traffico era stato deviato dal centro e percorreva un veloce e comodo anello stradale che si snodava attorno al paese dando cosi al centro nuova vita, aria pulita da respirare e ritrovata sicurezza. Tutta la zona centrale, inoltre, diveniva pedonale ogni fine settimana e la sera gli abitanti lasciavano a casa le automobili e passeggiavano nel grande quadrato del centro dove vecchi palazzi e dimenticate catapecchie avevano ceduto il posto ad eleganti palazzine ed alle vetrine di accorti piccoli commercianti, creando così un agglomerato di botteghe e negozi col sapore di borgo antico, di paese vivo e vivibile, quasi da piccolo centro di villeggiatura.
E per qualcuno Scorzè era proprio un centro di vacanza, almeno per gli ospiti della rinomata casa di riposo e per gli ospiti del grande centro Termae Scorzadis, meraviglioso e modernissimo impianto termale che tanto lustro dava alla collettività, situato a due passi dal centro salute e polisportivo che da anni era divenuto punto d’incontro per atleti e famiglie i quali, dopo giornate di agonismo o di cure termali si riversavano in centro la sera a fare shopping e a bere qualcosa. Altrettanto rilassante era il piccolo borgo per i numerosi turisti che la sera tornavano nelle nuove strutture alberghiere dopo aver trascorso la giornata tra le bellezze di Venezia, scegliendo di alloggiare in moderni hotels con tutti i vantaggi economici e logistici della terraferma, e trascorrendo le ore serali in un paese accogliente e ricco di negozi dove fare acquisti, e di locali dove assaggiare le specialità gastronomiche locali: radicchio, asparagi, pomodori e fragole servite dei numerosi e qualificati ristoranti del territorio.
Il turismo di qualità era divenuto ricchezza per tutti gli operatori, e quindi per la collettività: turismo di passaggio, turismo sportivo, turismo gastronomico e turismo stanziale attratto da centri salute e stazione termale portavano a Scorzè risorse e lavoro per attività e indotto.
Ordine e pulizia erano il biglietto da visita del piccolo centro, con grandi oasi per la raccolta differenziata dei rifiuti intesi ormai come ricchezza da utilizzare, e con un prestigioso e pulitissimo termovalorizzatore sorto in zona industriale, atto a smaltire i rifiuti non riciclabili del paese e dei paesi limitrofi, assicurando alla comunità un reddito sicuro che si traduceva in azzeramento della spesa per la raccolta in passato annoso fastidio per tutti i residenti.
La vecchia casa comunale, restaurata e modernizzata era in grado di fornire documenti in tempo reale a qualsiasi orario dato che tutti gli archivii erano stati trasferiti su memorie informatiche e si erano annullati i tempi di attesa ai vari sportelli, sostituiti in parte da finestre automatiche in grado di sfornare certificati di vario tipo a chiunque introducesse la nuova carta d’identità formato tessera elettronica.
Una grande bacheca illustrava programmi e iniziative previste da amministrazione e gruppi vari e una cassetta gialla simile a quelle postali era destinata alle idee ed ai suggerimenti dei singoli cittadini per migliorare i servizi e limitare gli sprechi; le idee migliori venivano pubblicate sul giornale comunale e, dopo essere state attuate davano diritto ad un riconoscimento o ad un premio in denaro calcolato in percentuale su quanto fatto risparmiare alla collettività.
Questo bellissimo paese era raggiungibile in autobus dalle principali città o in automobile, la quale poteva essere lasciata in appositi parcheggi per poi proseguire a piedi o servendosi di una delle tante biciclette gialle con cestino messe a disposizione dall’amministrazione per tutti coloro che avessero avuto fretta.
Durante i fine settimana si moltiplicavano in centro serate dedicate alla musica o all’arte, al ballo e ai saggi di ginnastica. Bambini e genitori si muovevano a piedi subito dopo cena per scendere in piazza e godere del fresco dei giardini, della suggestione delle numerose fontane illuminate e della compagnia di quanti, come loro, fossero in piazza a passeggiare.
All’esterno del grande anello circonvallatorio si sviluppavano organizzate zone artigianali e industriali e da anni un camion non entrava in paese ed i mezzi pesanti dei residenti venivano parcheggiati in apposite aree sorvegliate munite di tutti i servizi le quali si trovavano ai bordi delle statali, ben lontane dal cuore vivo del paese.
All’interno del grande anello era stata realizzata una zona golenale alberata, con laghetti e canneti, con sentieri, aree da picnic, percorsi per biciclette e piazzole di sosta per camper, panchine ombreggiate e barbecue al servizio degli amanti delle scampagnate; parte di tale area fungeva, oltre che da zona di sicurezza nel caso di grandi piogge, anche da polmone verde e difesa per il centro che intanto fioriva sotto le richieste di quanti, innamoratisi del borgo, volevano venire a risiedervi e nuovi villaggi edificati secondo moderni criteri di estetica e sicurezza nascevano attorno al paese vecchio, arricchendo la comunità di nuovi cittadini e bambini, ed il paese di servizi e iniziative.
Il nuovo metodo che regolamentava l’edilizia era risultato vincente: gli impresari lo avevano capito e la popolazione ne traeva tutti i vantaggi; la grossa società immobiliare che aveva costruito il “villaggio delle acacie” aveva donato al paese una moderna piscina pubblica, cosi’ come il centro prove musicali e la nuova caserma dei Carabinieri erano state concordate dai costruttori del “villaggio degli eucalipti”. Anche le numerose fontane, le pavimentazioni delle piazze, le nuove scuole, i nuovi mezzi della protezione civile e i campi sportivi superattrezzati erano frutto della perequazione edilizia e gli assistenti agli anziani e gli assistenti sociali erano retribuiti con gli stessi proventi.
Alcune vecchie tasse erano state abolite o almeno fortemente ridotte: l’ici era stata azzerata per le prime case fino a 100 metri quadri o nel caso in cui l’interessato garantisse la pulizia, sfalcio e manutenzione dello scoperto pubblico o pezzo di “riva” di fronte alla propria abitazione; anche la tassa sui lumi cimiteriali era stata abolita da quando vigeva l’obbligo di costruire i tetti delle chiesette in pannelli al silicio i quali alimentavano ognuno gratuitamente altre cinquanta tombe. Tutti i lampioni e l’illuminazione degli edifici pubblici erano alimentati in buona parte dall’energia solare e tutte le sorgenti luminose erano rigorosamente munite di lampade a basso consumo.
Ogni cittadino che ne avesse avuto voglia, e si trattava di centinaia di persone, dedicava un giorno all’anno al proprio paese, rendendosi utile e producendo una tale forza lavoro da poter eseguire tutti quei lavoretti di manutenzione, pulizia dei parchi, sistemazione archivii, dipintura recinzioni e quant’altro che serebbero risultati dispendiosi per la comunità o sarebbero rimasti incompiuti per mancanza di fondi e tempo, numerosissimi i pensionati (e non solo) che si rendevano disponibili per questa attività al servizio del proprio paese, certi di essere utili, attivi e vezzeggiati dalle varie associazioni che mettevano a loro disposizione aree, ristoro ed attività di ogni genere: culturali e di svago, dal corso d’arte quello di golf…
In appositi spazi verdi poi, ogni privato cittadino poteva mettere a dimora e curare una pianta o addirittura una aiuola soddisfacendo così il proprio pollice verde e contribuendo di fatto a rendere il paese sempre migliore; vicino ad ogni pianta una azienda locale aveva collocato una targa con il nome della pianta stessa in latino ed il nome comune, l’anno di piantumazione, il nome del donatore-coltivatore ed il proprio logo, trasformando tutta l’area in un prestigioso giardino botanico sempre più ricco e utile sia alle scolaresche in visita, sia a tutti gli amanti del verde.
Nei lunghi pomeriggi invernali e nei giorni di maltempo, quando non si fosse potuto godere delle aree verdi, o in qualsiasi altro momento, gli abitanti ed i turisti visitavano i padiglioni dell’expo permanente i cui locali occupavano parte della piazza delle feste, con bagni stabili e cucine fisse, di proprietà del comune e date in gestione volta per volta ai vari enti organizzatori, che accorrevano anche dai paesi vicini riconosciuta la bontà dell’iniziativa. Ecco quindi susseguirsi una lunga serie di manifestazioni e raduni, dal meeting delle Lambretta agli incontri enologici; dalla festa del liscio a quella del dolce fatto in casa.
Il paese si arricchiva a vista d’occhio dato che la miriade di nuove attività e relativo indotto portavano benessere a tutti, benessere economico e qualità dei servizi.
La coscienza dei residenti era molto cambiata negli ultimi anni ed era nata una nuova cultura di “paese come casa propria”, con quel senso di appartenenza ad un team che contraddistingue le squadre vincenti. Il patrimonio del centro, alla luce di questa ritrovata sensibilità, era veramente un bene di tutti, curato rispettato e coccolato.
L’amministrazione locale già da tempo non inviava più ai propri concittadini manualetti su come riciclare i rifiuti, o come aderire ad iniziative educative o di protezione civile, di supporto agli anziani o di volontariato… erano tutte cose entrate ormai stabilmente nelle coscienze di ognuno ed ognuno si sentiva parte di una grande macchina perfetta resa tale anche dal proprio contributo.
Gli abitanti erano orgogliosi di vivere in detto paese e lo dimostravano ogni giorno con mille piccole cose: il comune piantava fiori nelle aiuole? Gli abitanti adornavano finestre e balconi con fiori ancora più belli; il comune incoraggiava la raccolta differenziata? I cittadini divenivano ancora più attenti nel dividere e riciclare.
Essere orgogliosi componenti di un grande paese finalmente diverso, moderno ed organizzato meglio di qualsiasi altro era il vanto di tutti i cittadini ed avevano ragione perché avevano capito che il benessere di ognuno dipende dal lavoro sinergico di tutti, e non dalle lotte tra lobbies o partiti, ma dalla coscienza di persone serie e pulite, non importa di quale fede o colore.

1) SCORZE' PAESE D'ACQUA, MOTORI E SAPORI

LA SCOMMESSA


puo' un paese trafficato, stanco, sonnacchioso e rassegnato cambiare destino completamente?
e in che direzione? e a chi spetta cambiare? cosa facciamo noi cittadini oltre a lamentarci o a prendere atto delle scelte altrui? e cosa facciamo per proporre alternative o idee migliori?


ho fatto un sogno, ho sognato un viaggio fuori dal tempo, ed al mio ritorno il mio paese era cambiato totalmente.... un incubo al contrario.... paurosamente bello.


spezzetterò il sogno in piccoli argomenti, ed a ogni argomento vorrei si aggiungessero idee, proposte e mille tasselli. forse il mio sogno è anche quello di qualcun altro, forse non sono solo, forse il mio sogno può migliorare mescolandosi ad altri sogni.....


ed il risultato sarà una ricetta, una cura, un sistema, un metodo... ed una volta definito il metodo cerchiamo di lavorarci sopra, e forse il sogno non sarà più tale.

Scorzè può e vuole cambiare, decidiamo come.